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Tram 312

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, letture a bordo di una vettura storica, in collaborazione con il Concorso letterario nazionale Lingua Madre. Le partenze sono da piazza Carlo Emanuele II (Carlina) – capolinea lato sud nei pressi della Caserma Bergia – ogni 45 minuti: venerdì 7 marzo tra le 20 e le 22, sabato 8 marzo tra le 9.45 e le 11.45.
Costruito nel 1935 e proveniente da Roma, il tram 312 restaurato da ATTS percorre le strade di Torino accompagnato dalle testimonianze delle autrici Marinella Dela Rosa (Filippine), Sayaka Miyamoto (Giappone) e Maral Shams (Iran), vincitrici della XIX edizione CLM, a partire dalla lettura dei loro racconti pubblicati nell’antologia Lingua Madre Duemilaventiquattro. Racconti di donne non più straniere (Edizioni Seb27).
Come le prime lavoratrici tranviarie, sono donne che perseguono il diritto a vivere pienamente la propria appartenenza femminile: a unirle è il loro sguardo al mondo. La forza motrice può essere rappresentata dal proprio impegno sul lavoro, dal cibo, dall’arte, da un incontro, dalla lingua. La migrazione – al pari di altre discriminazioni operate dalle narrazioni dominanti – non è qualcosa che le definisce, ma un approccio inedito alla complessità.
Il Tram al Femminile è un progetto di ATTS che si propone di raccontare il rapporto tra le donne e il tram nel corso della storia con particolare riguardo al tema del lavoro femminile e che, anno dopo anno, si arricchisce di nuovi contributi. Questo spazio mette a disposizione diversi documenti, tra cui fotografie, interviste, articoli e racconti avvalendosi dai contributi dei propri soci e della ricerca in archivi e siti Internet di tutto il mondo.
Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre è un progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino, ideato nel 2005 da Daniela Finocchi e diretto alle donne migranti, alle loro figlie e a tutte coloro che si riconoscono in appartenenze multiple. C’è anche una sezione per le donne italiane che, pur non avendo origini straniere, vogliano raccontare l’incontro con l’Altra. Un luogo autentico di espressione e riconoscimento; un’occasione di relazione, conoscenza, rappresentanza.