Un po’ tutti noi da piccoli, osservando il manovratore guidare il tram, ci siamo chiesti come funzionasse quella manetta che permette al tram di accelerare. Lo strumento utilizzato per l’accelerazione del tram ha diversi nomi: “controller”, “inseritore” o “combinatore di marcia”. È utilizzato sui tram più vecchi, quelli antecedenti all’epoca dell’elettronica ovvero i tram dotati di reostati. Funziona attraverso l'inserimento e il disinserimento di resistenze, combinando i circuiti di trazione “in serie” e “in parallelo”. In questo modo viene “aumentata” l’intensità di corrente che, arrivando ai motori, provoca l’aumento della velocità. Il controller “PN-15” è il più diffuso sulle vetture torinesi, dalla storica vettura 116 del 1911 ai tram arancioni serie 2800, con alcune piccole modifiche di cui parleremo in seguito.
Per impostare il senso di rotazione dei motori e di conseguenza la marcia avanti e/o la marcia indietro, c'è, visibile nella foto 1. La maniglia più piccola. Impostando la maniglia piccola, si abilita la rotazione di quella grande, la principale. (foto 1) La maniglia principale è caratterizzata da un numero di posizioni prestabilite, dette tacche. Inserendo la prima tacca, si chiude un circuito che invia tensione a una bobina dell'interruttore di linea (foto 2) che, eccitandosi, chiude a sua volta il circuito di trazione e permette al tram di muoversi. Avviato il tram è quindi possibile inserire le tacche "di mezzeria" arrivando fino all'ultima tacca, chiamata "fondo serie". Per aumentare ulteriormente la velocità si passa alle successive tacche fino ad arrivare al fondo parallelo, che utilizza la combinazione del circuito in parallelo. Alcuni motori alla massima potenza funzionano a 600 VCC, mentre altri motori necessitano di un voltaggio inferiore.
foto 1 foto 2
Attraverso il controller è possibile anche frenare, grazie all'ausilio del freno elettrico, che utilizza i motori come generatori e disperde l'energia prodotta, in calore attraverso le resistenze. In caso di anomalie è possibile anche decidere quali motori utilizzare. Sulle vetture storiche troveremo sul controller anche il freno elettrico. Come per la marcia, anch’esso è utilizzato in maniera graduale. L’ultima tacca serve per la frenatura elettrica di emergenza e va usata con attenzione poiché mette sotto sforzo resistenze, motori e il controller stesso. In questo modo tutte le resistenze saranno inserite e applicheranno sul tram il massimo freno elettrico possibile, così potente da poter fermare il tram anche senza l'ausilio del freno pneumatico. (foto 3)
foto 3
Quando vennero creati i tram della serie 2800 dall’unione di due tram tipo 2100/2200 o 2500 il controller venne modificato da un lato per azionare 6 motori invece di 4, dall’altro per essere più comodo e facile da usare dai manovratori. (foto 4). Tra le modifiche più evidenti si ha quella del freno elettrico di servizio: tolto dall’inseritore e integrato direttamente nel freno pneumatico. Altre modifiche videro l’aggiunta della “palmola” e di un temporizzatore con solenoide sul freno elettrico di emergenza. Il temporizzatore con solenoide viene utilizzato in situazioni di frenata elettrica di emergenza e blocca meccanicamente la maniglia principale dell’inseritore per 25/30 secondi, in modo da non creare un arco voltaico. Anche lo scopo della palmola è quello di non creare archi voltaici ma agisce sul controller durante il normale utilizzo: toglie la corrente ai motori attraverso l'apertura dell’interruttore di linea, quando si riporta la manetta sulla tacca zero.
I tram sono molti diversi tra loro, ognuno ha il suo tipo di controller legato al tipo di resistenze e motori. Speriamo di avervi sufficientemente incuriosito e svelato il funzionamento di tutte le apparecchiature collegate a quella manetta che ricorda un vecchio macinacaffè funzionante.
foto 4