GUIDARE IL TRAM 116
di Elio Bogiatto
…è fatica: si guida in piedi e rispetto ai tram moderni, i vari sistemi di frenatura, tra cui elettrico e pneumatico non sono integrati. Non avendo il carrello, ma il truck a due assi è particolarmente rigida, caratteristica che inevitabilmente si ripercuote sul confort di marcia. Ma...è un onore poterla "portare", “avere tra le mani” un pezzo di storia di Torino del 1911, ancor prima della Prima Guerra Mondiale!Il sentirla, percepire la vettura, dare "tacche" di corrente per raggiungere il fondo serie, per poi continuare sino al fondo parallelo…massima velocità ben 35 km/h ma con la sensazione del tipo "Frecciarossa scansati". Lasciarla poi andare per inerzia…
La 116 sembra quasi come una cosa viva (cit. Guccini).
Osservare la città immaginando come doveva essere nel 1911, percepire i cambi di temperatura. Oltre a guidare in piedi, si è esposti al clima esterno, agli effluvi cittadini.
È amore, passione per i tram e per le persone e queste son due cose indissolubili.
Prima di iniziare ogni giro, racconto sempre ai passeggeri che mi piace pensare che noi non trasportiamo solo persone ma "emozioni". Pensateci bene: ognuno di noi su un mezzo di trasporto oltre il fisico porta con sé quello che sta provando in quel momento: da questa prospettiva, la trovo una cosa potentissima ed emozionante. Ecco a noi volontari di ATTS, oltre ai tram ci appassionano le emozioni, le vostre emozioni. Ogni volta che usciamo con i nostri mezzi storici, lo facciamo con la speranza che ogni passeggero lasci un'emozione positiva…siamo un po’ "cacciatori di emozioni”!Dietro ogni evento c'è lavoro, tanto lavoro: il restauro, la manutenzione dei rotabili, la programmazione del percorso, la decisione su quali argomenti trattare durante il tragitto, il coinvolgimento dei volontari disponibili. Ognuno di noi fa tutto ciò gratuitamente, non solo per passione verso i tram ma anche per "spirito di servizio" verso la cittadinanza, i turisti e per riconoscenza a questa nostra meravigliosa Torino.
Un grazie va a tutti coloro che sui nostri tram hanno lasciato le proprie emozioni, a chi le lascerà in futuro e a tutti i volontari che periodicamente, a vario titolo, dedicano il loro tempo, le proprie competenze per rendere fruibile a tutti una parte così importante e "magica" della nostra storia.
Foto di Dino Buon Spirito