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IL TRAM A MADRID: DALLA "TRACCIÓN DE SANGRE" AL "METRO LIGERO"

di Davide Fenoglio

 

Madrid, città che conta oltre 5.000.000 di abitanti nell’area metropolitana è servita da un’eccellente rete di metropolitana con 13 linee, 280 km di binari e 281 stazioni, oltre che da un sistema di treni locali – Cercanías – che penetrano in città, dove effettuano numerose fermate. I vecchi tram sono scomparsi all’inizio degli anni Settanta per poi ricomparire nel nuovo millennio sotto la veste di Metro Ligero.

Il servizio di trasporto pubblico nella capitale spagnola ha inizio nel 1871 con alcune linee di tram a trazione animale – Tracción de sangre – gestite da numerose compagnie private, generalmente a capitale straniero. Inizialmente il parco è composto da 24 tram e 120 muli impiegati a coppie. I veicoli dotati di una curiosa scaletta "avvolgente" con una disposizione dei posti che ricorda quella di una giardiniera hanno 38 posti, di cui 32 seduti. In alcuni punti prestabiliti, in genere in corrispondenza delle salite, i muli venivano cambiati e la coppia sostituita ritornava "fuori servizio" da sola al punto di partenza. Presto le giardiniere vennero trasformate in vetture chiuse a cause delle avverse condizioni atmosferiche.

Dal 1879 alcune linee iniziano ad utilizzare la "Tracción de vapor" soprattutto per le tratte più esterne alla città. I convogli, popolarmente conosciuti come "Tranvías de Fuego" erano composti da una piccola locomotiva a scartamento ridotto e un paio di vagoni passeggeri e merci.

La "Tracción electrica", invece arriverà a partire dal 1898 e darà notevole impulso all’espansione della rete: i passeggeri nei primi anni del secolo triplicheranno. I primi tram, chiamati Canarios per il colore giallo canarino sono costruiti in vari modelli, a secondo delle esigenze delle singole compagnie principalmente dalla Thompson-Houston e da Siemens e sono vetture ad assi e rimorchi della capienza massima di 30 persone.

Le vicende societarie fino agli anni Dieci vedono fusioni, incorporazione e nascita di nuove aziende, come la "Compañía Eléctrica Madrileña deTracción", a capitale tedesco, che gestisce una rete di 28 km a scartamento ridotto con piccoli tram rossi comunemente chiamati "Cangrejos" (granchi).

Il 17 ottobre 1919 alla presenza del Re Alfonso XIII viene inaugurata la prima linea di metropolitana.

In quegli anni la qualità del servizio peggiora costantemente, anche a causa di frequenti interruzioni nell’erogazione dell’energia elettrica ed i prezzi aumentano. Così, in seguito a violente proteste popolari, il 13 novembre 1920 le varie compagnie vengono nazionalizzate. Il servizio viene differenziato secondo tre segmenti di offerta: linee veloci "espresse" per la periferia con pochissime fermate, linee "intermedie con più fermate e linee "a gran capacità" per il centro storico. Nel 1923 arrivano 80 nuovi tram di produzione belga, le giardiniere vengono trasformate in rimorchi chiusi e la rete conosce uno dei periodi di massima espansione, anche in seguito ad una grossa crescita demografica della città. Nel 1924 compaiono anche i primi autobus Tilling Stevens di costruzione inglese con cui vengono attivate 5 linee, ma l’esperimento fallisce presto.

Nel 1935 viene acquistata dall’azienda di trasporti di Bruxelles, dove aveva circolato sperimentalmente, una "Peter Witt" milanese – forse la 1502 - che fu il primo tram a carrelli a circolare in Spagna. Numerata 1000 al termine della guerra ha ricevuto una terza porta posteriore, mentre quella anteriore è stata dimezzata. Negli ultimi anni ha circolato nel campus dell’Universidad Complutense dove è stata ribattezzata dagli studenti "El Abuelo", il nonno.

Terminata la Guerra Civile, si procede alla razionalizzazione della rete ed alla ricostruzione delle serie più recenti di tram ad assi. Dal 1943 tutti mezzi assumono la caratteristica colorazione blu-avorio. Intanto nel 1942 arriva in prova la prima PCC costruita a Torino da Fiat Materfer.

Negli anni successivi verranno consegnate 47 vetture di serie, mentre tra il 1951 ed il 1958 vengono costruite altre 110 motrici in Spagna. Le PCC, capienti, veloci e moderne apportarono un notevole miglioramento al servizio pubblico cittadino. Motrici analoghe saranno poi acquistate dall’ATM di Torino dove andranno a formare la serie 3100-3200.

In questo decennio si attua anche la completa municipalizzazione e la fusione con la compagnia dei bus e compaiono i primi filobus, destinati a scomparire dopo appena 20 anni.

Curiosamente solo nel 1948 si ha il passaggio alla circolazione veicolare a destra. Questa è l’occasione per apportare alcune modifiche alla rete tranviaria, che viene definitivamente eliminata dalle vie più strette del centro storico e dalla centrale "Puerta del Sol".

Negli anni Cinquanta la condizione della rete è ancora molto precaria, a tal punto che un deragliamento causa il più grave incidente della storia tranviaria madrilena. Un tram ad assi stracarico di passeggeri precipita dal Puente de Toledo finendo nel Manzanarre: 15 furono i morti e più di 100 i feriti.

Col trascorrere degli anni i tram sono sempre più insidiati dal traffico automobilistico e sostituiti dall’espansione della metropolitana, così dal 1972 vengono soppresse anche le ultime due linee sopravvissute agli anni Settanta.

Da allora e per più di trent’anni nessun tram ha più circolato per le strade della capitale spagnola.

Alcuni mezzi si sono conservati: il tram 477 del 1908 ed una PCC in corso di restauro da parte di un privato.

Tra il 2003 ed il 2007 è stata attuata la prima fase di espansione della rete di trasporto pubblico che ha dotato la città di 90 km di nuovi binari della metropolitana e di tre nuove linee tranviarie nell’agglomerato urbano, nonché della tranvia di Parla, cittadina situata all’estrema periferia meridionale.

Le 3 linee di Metro Ligero hanno uno sviluppo complessivo di 28 km e 36 fermate e hanno la particolarità di trovarsi in periferia. Le fermate sono molte distanziante e sono caratterizzate da lunghi tratti in sotterranea e priorità semaforica o attraversanti sopraelevati. Queste caratteristiche le rendono molto simili a metropolitane. Le linee madrilene sono state tutte inaugurate nell’estate del 2007 ed il servizio è espletato da moderni "Citadis" Alstom di colore rosso. La ML1 si sviluppa per 5,4 km alla periferia nord est della città e collega Las Tablas con Pinar de Chamartin. Le ML 2 e 3 formano il Metro Ligero Oeste, partono dalla fermata della linea 10 della metropolitana "Colonia Jardin" e dopo un breve tratto comune vanno a servire diversi comuni della periferia ovest e zone di recente urbanizzazione.

Oltre alla rete di Metro Ligero propriamente detta è presente un’altra piccola rete a Parla, comune di oltre 120.00 abitanti a sud ovest di Madrid. Entrata in servizio nel 2007 ha un percorso di 8,5 km circolare e collega il centro della cittadina con la stazione delle Cercanias. Il servizio è espletato da tram modello "Citadis" di colore verde.

Il tram storico 477

Il tram, a due assi, 477 fu messo in servizio nel 1908, pesa 10,90 tonnellate, è lungo 8,32 metri e largo 2,04. E’ dotato di due motori elettrici MTV 15 Charleroi con una potenza di 48 cavalli. La capienza è di 37 passeggeri, di cui 16 seduti.

Fu trasformato con nuovi frontali nel 1935 e ristrutturato nel 1943, ha prestato servizio fino al 1962. Nel 1971 è stato nuovamente ristrutturato per il centenario del trasporto pubblico.
Ha circolato per l’ultima volta il 31 maggio 1972, giorno di soppressione definitiva della rete tranviaria. Fu utilizzato per girare alcuni film, tra cui "Il Dottor Zhivago".

Nel 1991 è stato posto di fronte al Museo della Città, in occasione di una mostra. L’aspetto attuale risale ad un restauro del 1995 effettuato dalle Officine CAF. Attualmente è monumentalizzato a ricordo degli antichi tram della città nella stazione di Pinar De Chamartin, capolinea della linea 1 del Metro Ligero e punto di interscambio con la metropolitana.