IL TRASPORTO MERCI TRANVIARIO - PARTE PRIMA
di Roberto Cambursano
Oggi si dà per scontato che il tram sia esclusivamente un mezzo di trasporto di persone: non si può tuttavia dimenticare che in passato era piuttosto diffuso anche il suo impiego nel trasporto delle merci in città. Attualmente a Torino questo compito è affidato totalmente ai veicoli su gomma, in massima parte alimentati a gasolio e solo in minima parte elettrici (e comunque anche i veicoli elettrici contribuiscono ad aumentare il volume di traffico); inoltre, i vari vettori (corrieri, aziende, privati, ecc.) operano in modo indipendente e non coordinato. Tutto questo contribuisce all’aumento della congestione del traffico e al peggioramento della qualità dell’aria. Alcune recenti esperienze attuate in città estere dimostrano che è possibile, laddove una rete tranviaria abbia i requisiti di base necessari, attivare servizi di trasporto merci in chiave moderna che risultino ambientalmente ed economicamente sostenibili. Questi requisiti sono: la capillarità della rete tranviaria sul territorio, l’interconnessione tra le varie linee, la presenza di binari di servizio e raccordi, la possibilità di creare siti logistici attrezzati per il carico, scarico e distribuzione delle merci (ovvero i “centri di distribuzione urbana”), la possibilità di riutilizzare veicoli dismessi dal normale servizio di linea ma ancora efficienti e di attrezzarli per il trasporto delle merci con una spesa modesta. Poiché Torino è oggi una delle poche città al mondo a possedere tutti i predetti requisiti, questo articolo intende avanzare una proposta di sperimentazione di trasporto tranviario merci in città, attuabile in tempi relativamente brevi e a costi contenuti.
CENNI STORICI
Il concetto di tram deriva dall’evoluzione di un antico sistema di trasporto di materiali: fin dal XVIII secolo il termine “tramway” fu infatti usato per indicare il trasporto su rotaia all’interno delle miniere inglesi.
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Trasporto di materiali su rotaia all'interno di una miniera in Inghilterra nel Settecento
Con l’affermarsi del tram come mezzo di trasporto di persone a partire dalla metà dell’Ottocento, si andarono diffondendo anche numerosi servizi speciali di trasporto merci. Fino a metà del XX Secolo è esistita un’ampia gamma di veicoli urbani appositamente modificati e dedicati al trasporto di materiali industriali e militari, di generi alimentari, di rifiuti, di posta e di pacchi all’interno delle città. Con la crisi del tram iniziata a metà del XX secolo, questo tipo di trasporto integrativo finì per scomparire totalmente, a vantaggio dei mezzi stradali su gomma.
Tram per trasporto latte a Filadelfia (USA). Archivio Free Library of Philadelphia, 1908.
Il trasporto merci su rotaia era un tempo molto rilevante: non bisogna dimenticare che, oltre alle estesissime reti tranviarie interurbane che effettuavano un servizio di trasporto merci con carri simili a quelli ferroviari, le reti tranviarie urbane erano collegate con quelle ferroviarie e in città esistevano numerosi binari di raccordo con stabilimenti, magazzini, caserme e mercati, con interscambio di carri merci fra treni e tram ove lo scartamento dei binari lo permetteva. Una categoria molto importante era il trasporto di generi alimentari, utilizzato per collegare stabilimenti, scali ferroviari e mercati; oltre al trasporto di cibi (in particolare di prodotti ortofrutticoli) e di bevande, veniva effettuato anche il trasporto di animali vivi.
A Torino funzionò, a partire dal 1935 per una ventina d’anni, un servizio di trasporto di frutta e verdura dai Mercati Generali di Via Giordano Bruno ai mercati rionali principali, effettuato dall’ATM con convogli di veicoli a due assi (motrice + rimorchio) dismessi dal servizio di linea.
Trasporto di prodotti ortofrutticoli in partenza dai Mercati Generali di Torino. Archivo GTT, 1940.
Un particolare tipo di merce è la posta: anche in questo caso il tram ha svolto in passato un’importante funzione per il recapito della corrispondenza e dei pacchi. Mentre sulle linee interurbane il servizio veniva svolto con modalità del tutto identiche a quelle ferroviarie (con compartimenti o carrozze dedicate), in ambito urbano e suburbano ci si poteva avvalere talvolta di tram in normale servizio passeggeri per trasportare la posta; in alcune città, tra cui Torino, la raccolta della corrispondenza avveniva tramite una cassetta delle lettere installata su una fiancata del veicolo, che veniva svuotata quando il tram transitava presso un punto strategico quale una stazione ferroviaria.
Tram postale negli U.S.A. Archivio National Postal Museum, 1898.
ESPERIENZE RECENTI NEL MONDO
Solo in tempi piuttosto recenti sono ricomparsi dei servizi di trasporto merci in tram, che possiamo sintetizzare nella tabella che segue. Altri sono allo studio.
Il primo, nonché il più rilevante caso moderno di tram-merci è stato il “Car.go Tram” della città tedesca di Dresda, dove dal 2001 al 2020 hanno circolato due convogli tranviari appositamente costruiti per il trasporto di componenti automobilistici dalla stazione ferroviaria di Fiedrichstadt allo stabilimento Volkswagen, utilizzando la normale rete tranviaria in pieno centro su un percorso di 4,5 km. I convogli, fabbricati dalla Schalker Eisenhütte Maschinenfabrik utilizzando carrelli revisionati di vecchi tram Tatra, erano gestiti dall’azienda di trasporto pubblico locale DVB. Erano normalmente composti da due unità pilota alle estremità e da tre unità intermedie (tutti gli assi erano motori), per un totale di cinque casse, con una lunghezza totale di 59,4 m e con una portata di 60 t. Il parco veicoli era costituito da 5 unità pilota e da 7 unità intermedie. Il servizio, pur essendosi dimostrato estremamente soddisfacente, si è concluso a causa dei cambiamenti logistici derivanti dalle mutate esigenze produttive della fabbrica.
Il "CargoTram" di Dresda (Germania). Foto Kaffeeinstein-Lic.CC.BY-SA 2.0, 2005.
Il "City Cargo" di Amsterdam (Paesi Bassi). Immagine da www.researchgate.net
Riguardo al trasporto di pacchi, un caso di ampia portata è stato il “City Cargo” di Amsterdam nei Paesi Bassi. In questa città era stato lanciato nel 2007 un ambizioso progetto di trasporto tranviario di merci da un autoporto periferico, situato presso uno svincolo autostradale, a una piattaforma di interscambio situata a ridosso del centro cittadino: da qui i colli di varie dimensioni venivano caricati su furgoni elettrici che si occupavano della piccola distribuzione in città. La sperimentazione era partita con due tram articolati forniti dall’azienda di trasporto pubblico locale GVB e appositamente adattati; gli obbiettivi dichiarati dalla Società privata “City Cargo” che gestiva il servizio, erano di arrivare a disporre di una flotta di ben 50 tram merci articolati e di 600 furgoni elettrici, con varie piattaforme logistiche periferiche. Pur essendo i risultati promettenti, alla fine del 2008 la sperimentazione è stata però sospesa a causa del fallimento di City Cargo, in conseguenza di controversie insorte tra i partner, nella vana attesa dello stanziamento di opportuni finanziamenti pubblici per l’avviamento dell’esercizio a regime.
E’ da segnalare anche un’applicazione svoltasi a Vienna tra il 2005 e il 2007 (“GüterBim”), con carri-container trainati da vecchie motrici di linea appositamente convertite che trasportavano materiali e pezzi di ricambio fra uno scalo ferroviario e tre comprensori logistici della locale azienda di trasporto pubblico.
Una sperimentazione più recente, su piccola scala, è quella in corso in Germania a Schwerin dalla fine del 2022, denominata “Packetbahn”. Due tram articolati distolti dal servizio di linea percorrono un itinerario fisso, caricando pacchi e posta a tutte le fermate e scaricandoli in centro in tre punti di raccolta. Il servizio è gestito in collaborazione con le Poste tedesche e il corriere privato DHL.
Il "Packetbahn" a Schwerin (Germania). Brochure DHL-Deutsche Post, 2022.
Alcune altre applicazioni sono allo studio in giro per il mondo: fra di esse citiamo in Francia il “Tramfret” a Saint-Etienne (ispirato al modello di Amsterdam) e in Germania il “RegioKargo” a Karlsruhe, che prevede una forma di trasporto misto (pacchi e passeggeri) su scala interurbana avvalendosi dei normali tram di linea.
Progetto di trasformazione per il trasporto merci di un tram PCC di Saint-Etienne (Francia). Immagine da "Tramfret.com", 2017.
Una categoria a sé stante riguarda il trasporto dei rifiuti ed è una applicazione relativamente recente, oltre che affascinante in termini di sostenibilità ambientale. Il caso-scuola in questo campo è il “Cargo tram” svizzero di Zurigo, dove le aziende municipali VBZ (trasporti) e ERZ (igiene urbana) gestiscono congiuntamente fin dal 2003 un servizio di trasporto rifiuti ingombranti e di rifiuti elettronici tra 11 punti di raccolta (tutti situati presso capilinea o depositi tranviari) e l’inceneritore cittadino. Il servizio è molto apprezzato ed è utilizzato da quasi il 12 % della popolazione di Zurigo, riuscendo a smaltire poco più del 3% dei rifiuti della città. Una motrice tranviaria di vecchio tipo (la prima “standard svizzera” del 1940 adattata per questo scopo) traina due rimorchi su cui vengono caricati i container con i materiali da smaltire. In ognuna delle 11 località di raccolta il servizio è attivo due volte al mese e la sosta a disposizione dei cittadini dura dalle ore 15 alle ore 19; il convoglio si porta successivamente al capolinea Werdhölzli (linea 17), dove i contenitori sono caricati su camion che partono verso l’inceneritore e i siti di riciclaggio.
Il "Cargo-tram" di Zurigo (svizzera). Foto Martin Gut, 2021.
.....a seguire nella seconda parte: una proposta sostenibile per Torino