AVANZAMENTO RESTAURO TRAM STORICO 447
di Luca Giannitti
La motrice Triestina 447 è un restauro che sta procedendo tuttora, benché la vettura sia stata già omologata e circoli da oltre un anno e mezzo. Le vicissitudini che ha avuto sono state molteplici, da un finestrino “capriccioso” che si è rotto ben tre volte per un difetto, agli interni, completamente ricostruiti secondo lo schema giunto da Trieste, adattato alla sistemazione monodirezionale del tram. Anche le matricole esterne sono state pesantemente riviste dalle prime provvisorie, che tante critiche sollevarono, senza sapere che si trattava di una scelta temporanea per permetterne la rapida omologazione. Un altro dettaglio che tanto ha destato commenti è il cosiddetto “cono”, ovvero l’elemento porta numero presente in testa alla vettura, quello che a Torino viene chiamato “duomo”. Provenendo da Roma, il tram aveva perso i suoi “coni” originali che si distinguono in due gruppi: quelli cilindrici, piatti, e quelli più aerodinamici utilizzati negli anni ‘50. In ogni caso né uno né l’altro erano più disponibili e andavano ricostruiti da zero.
La vettura è stata restaurata secondo lo schema di inizio servizio (anni ‘30) e quindi la scelta è ricaduta sui porta-numeri meno aerodinamici, ma restavano due grossi problemi: a chi farli fare e in che modo dare le caratteristiche tecniche (dimensioni, particolari, etc…). Su questi due ultimi aspetti ci è venuto in soccorso un amico triestino che non solo ci ha recuperato il campione da duplicare, ma si è anche impegnato nella ricerca di una ditta che potesse costruirli. Purtroppo le ditte capaci di un simile lavoro spesso non hanno preso in carico l’opera perché troppo artigianale. Ad Atts servivano solo due esemplari mentre tante aziende ragionavano con ordini di grandezza molto superiori. Alla fine della lunga ricerca si è trovata una ditta che non solo aveva le competenze, ma anche la sensibilità necessaria per intraprendere il lavoro, considerato il valore storico del pezzo e il fine per il quale Atts lo ricercava: il restauro dell’unico tram urbano di Trieste che circola ancora in Italia.
I tempi di consegna sono stati più lunghi del previsto perché non è stata data una scadenza ferrea per venire incontro alle esigenze della ditta. Gli artigiani coinvolti hanno promesso costi contenuti e in cambio Atts si è adeguata alle loro priorità.
Il “cono” porta-numero è composto da una staffa di supporto a cui sono saldati due alloggiamenti per le bandierine triangolari (Italia e Trieste), previste durante i giorni di festa. Il supporto sorregge sul fianco un cilindro di circa 40 cm di diametro: il retro è chiuso mentre il fronte è trasparente ed è retroilluminato da una lampada. Il coperchio ha una scanalatura per inserire esternamente una maschera metallica di colore nero, con il numero di linea intagliato. La vettura è stata ambientata sulla linea 6, una delle ultime linee urbane di Trieste, arrivata alla soppressione nel 1966.
Parallelamente sono arrivati degli elementi decorativi dei fianchi delle panche interne, realizzati artigianalmente da un falegname, sullo stile di quanto rilevato dalle fotografie d’epoca. Sarà tutto montato durante il breve fermo della vettura necessario per l'installazione dei "coni".