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Nell'ambito della preservazione del patrimonio storico di Torino, il restauro di tram circolanti nel secolo scorso ha assunto un ruolo sempre più rilevante. La motrice 614, parte della storica serie 600 dell'Azienda Tranvie Municipali (ATM) di Torino, rappresenta un esempio affascinante di come la tecnologia moderna possa rivitalizzare il passato. Grazie all'uso di sofisticati software di simulazione, è possibile valutare se la vettura sia idonea o meno a tornare in servizio, garantendo la sicurezza e l’affidabilità richieste per un mezzo destinato al trasporto pubblico. Realizzato alla fine degli anni Venti (1929) e operativo fino ai primi anni Sessanta, questo tram è stato recuperato e preservato dall'Associazione Torinese Tram Storici (ATTS), la quale nel 2023 ha avviato i lavori di restauro. L'associazione ha coinvolto il Politecnico di Torino per eseguire un’analisi simulativa avanzata sul comportamento dinamico della vettura, con l’obiettivo di certificarne la sicurezza per un possibile impiego come mezzo turistico.

Dell'originale motrice 614, l’unico elemento recuperato fu la cassa, abbandonata per anni in un parco lungo le rive del Po, nel comune di Gabiano (AL), dove subì un deterioramento dovuto all’esposizione agli agenti atmosferici. Nel 2013, ATTS decise di recuperarla con l’obiettivo di restaurarla, ma il progetto riuscì ad avviarsi solo nel 2023 grazie alla donazione di un socio ATTS e al sostegno della Fondazione CRT. Data l’assenza di alcuni componenti originali della vettura, si è reso fondamentale recuperare parti provenienti da motrici di altre serie, in particolare alle serie 2700 e 2800 (i caratteristici tram arancioni ancora in circolazione a Torino), simili alla serie 600. Per assemblare questi componenti, è stato indispensabile realizzare adattamenti capaci di resistere alle sollecitazioni durante la marcia, i quali sono stati verificati strutturalmente tramite software di calcolo avanzato per garantirne l'integrità strutturale.

La collaborazione con il Politecnico di Torino e la simulazione dinamica

Il restauro della motrice 614 ha coinvolto non solo l’aspetto estetico, ma anche la parte meccanica e strutturale, grazie a una serie di analisi tecniche e simulazioni dinamiche eseguite dal Politecnico di Torino con il software di simulazione “SIMPACK”. Basato sulla logica multibody, il programma simula l'interazione tra i vari componenti della motrice come corpi interconnessi attraverso forze, vincoli e gradi di libertà. Questo approccio ha permesso di creare un modello virtuale della motrice per valutare parametri dinamici essenziali, come il coefficiente di deragliamento Y/Q, la sagoma limite e gli angoli di rollio, beccheggio e imbardata. Queste verifiche mirano a garantire la conformità della vettura alle normative di sicurezza, così da poterla omologare come mezzo turistico, trasformandola in un autentico “museo in movimento” per le strade di Torino.



Le simulazioni condotte con SIMPACK hanno permesso di valutare le prestazioni della motrice 614, concentrandosi sui tratti più critici della rete tranviaria torinese, corrispondenti alle curve più strette, con raggi che spaziano tra i 15 metri (le più ridotte della città) e i 30 metri. I test hanno confermato che, nonostante le modifiche e l'uso di componenti provenienti da altre motrici, il tram rispetta pienamente i parametri di sicurezza. In particolare, i risultati hanno mostrato che i valori chiave, come il fattore di deragliamento e la resistenza alle sollecitazioni dinamiche in curva, rientrano nei limiti imposti dalle normative ferroviarie, senza alcun problema relativo alla sagoma limite. Questi dati confermano la sicurezza della motrice 614, pronta per essere utilizzata sia come attrazione turistica sia come mezzo dinamico nel parco veicoli dell’associazione.

La storia del tram 614 dimostra come il restauro di veicoli storici possa diventare un progetto di valorizzazione culturale. Grazie all’impegno di ATTS e alle competenze tecniche e ingegneristiche del Politecnico di Torino, la motrice 614 potrebbe presto tornare a circolare, riportando in vita un pezzo della storia torinese e offrendo a cittadini e turisti l’opportunità di compiere un autentico viaggio nel tempo.


*Federico Tripoli si è laureato, il 10 ottobre 2024, presso il Politecnico di Torino nel corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica – settore Trasporti - con la tesi “Simulazione del comportamento dinamico di un veicolo tranviario storico restaurato” con la votazione di 110 e lode su 110. La stesura della tesi è avvenuta nell’ambito di un tirocinio svolto presso l’ATTS nei mesi precedenti.