Lingue

Seleziona la tua lingua

Selettore lingua dropdown

TRAM E PIOLE AL BORGH DEL FUM: STORIA TRANVIARIA DI VANCHIGLIETTA DAGLI ANNI '20 AI GIORNI NOSTRI

di Gianpiero Bottazzi

 

L'espressione "Borgh dël fum" si sta perdendo ma è sicuramente rimasta nei ricordi dei torinesi di una certa età. Si riferisce a Vanchiglietta (dal nome di una cascina della zona) cioè l'area compresa tra corso Tortona (fino a inizio '900 strada di Circonvallazione), il Po e la Dora Riparia. Il termine Vanchiglietta comincia ad essere utilizzato per indicare quel territorio dopo l'istituzione, nel 1853, della prima cinta daziaria che divideva il centro urbano dai borghi periferici. Un territorio che, in assenza di ponti, fino al 1928 era una vera penisola. Perché l'espressione "Borgh dël fum"? Per la fitta coltre di nebbia che copriva la zona, prodotta dagli impianti del gas, tra corso Regina Margherita e la Dora, e da molte ciminiere. Nei primi decenni del '900 sorgono infatti parecchie industrie e bòite, soprattutto ad opera di imprenditori provenienti dal biellese: in particolare lanifici, setifici, officine meccaniche, carrozzerie, fonderie e, in corso Tortona, gli stabilimenti Farina dove si costruivano auto di lusso. La presenza dei due fiumi contribuiva poi al ristagno del fumo.

La storia tranviaria di Vanchiglietta è strettamente legata a due linee. Il 5 che assume la denominazione di linea 15 a partire dal 1982, senza modificare sostanzialmente il percorso. E il 17 che, dal 1931 al 1966, consente agli abitanti del quartiere di raggiungere Porta Palazzo.

Il primo tram che raggiunge il "Borgh dël fum" è il 5, a partire dal 18 maggio 1924, quando viene inaugurato il nuovo tratto di linea da via Napione per via Fontanesi e corso Belgio, fino all'altezza di corso Chieti. Da quando la linea era stata istituita, nel 1901, da via Napione svoltava in corso Regina Margherita e arrivava alla barriera di Casale. All'estremo opposto, la linea raggiungeva Borgo San Paolo. Per quasi 60 anni, il 5 è il tram che ha accompagnato gli abitanti di Vanchiglietta nel centro cittadino e alla stazione di Porta Nuova. Proprio di fronte al nuovo capolinea del 5, all'inizio di corso Chieti, si trovava una delle tante piòle del borgo, quella di Molino con gioco delle bocce e biliardo. L'osteria con pergolato, che occupava l'area tra corso Belgio, corso Chieti e via Rosazza, veniva appunto abitualmente chiamata "Capolinea del 5".

L'arteria viabile principale era, e continua ad essere ancora oggi, corso Belgio che fino agli anni '20 si chiamava corso Graglia. Molte vie mantengono il nome dei paesi d'origine dei pionieri che sono emigrati dal biellese per aprire le bòite a Vanchiglietta: Andorno, Cossila, Mongrando, Oropa, Rosazza. Una curiosità: negli anni '20, in corso Belgio, fra corso Tortona e via Mongrando, c'era una casa non allineata con le altre, in mezzo alla strada, che costringeva il tram a fare una deviazione. Proprio a metà di corso Belgio, a due passi dalla Dora, al numero civico 91, in epoca fascista viene realizzato il circolo ricreativo dell'Azienda Tranvie Municipali, importante luogo di ritrovo non solo per i tranvieri ma anche per gli abitanti del quartiere. Dopo la chiusura per la guerra, riapre in occasione del 1° maggio 1949 con la partecipazione del direttore dell'Atm, ing. Fogliano. Per più di un decennio conosce un grande successo: vengono spesso organizzate feste per i pensionamenti dei tranvieri, pranzi per i matrimoni e balli al sabato e alla domenica con la partecipazione della Banda Atm.

Grande importanza per lo sviluppo di Vanchiglietta ha l'inaugurazione nel 1928 del ponte sul Po "Principe di Piemonte" (poi denominato di Sassi) all'altezza della confluenza della Dora, che toglie la zona dall'isolamento verso la zona di Sassi e la collina. Fino ad allora i collegamenti con la precollina erano garantiti da un traghetto sul Po, istituito nel 1882 all'altezza di Madonna del Pilone. Il nuovo ponte consente l'estensione della rete tranviaria lungo corso Belgio e fino alla stazione dell'allora funicolare Sassi-Superga in piazza Gustavo Modena.La tranvia extraurbana per Gassino viene fatta passare in corso Belgio e nel 1929 è istituita dalla Sbt-Stt la linea urbana 41 che collega Porta Palazzo a Sassi, mentre una linea barrata si ferma in largo Pasini. Il tram 41 ha però vita breve: nel 1930 l'Atm l'assorbe nella propria rete e l'anno successivo viene soppressa a seguito della modifica di percorso della linea 17. 

Ex linea P della Belga, il 17 era nato nel 1924 per collegare la Barriera di Martinetto con quella di Casale. Dal gennaio 1931 inizia a servire Vanchiglietta e diventa una linea molto popolare in quanto passa da Porta Palazzo. Percorre infatti tutto corso Regina, poi svolta in corso Belgio e attraverso il ponte di Sassi raggiunge corso Casale e il capolinea di piazza Gustavo Modena. Sul 17 vengono impiegate le motrici più antiquate del parco, inizialmente le stesse motrici della gestione della Belga quando la linea era denominata P. Ancora negli anni Sessanta circolano le vetture della serie "600", motrici a due assi degli anni Trenta. In un articolo del 1950 sui tram di Torino si racconta questo aneddoto: due massaie sono in attesa del tram a Porta Palazzo e quando vedono una vettura in lontananza una chiede all'altra "E' il 22? La risposta è "No, l'è mach el des-set" (No è solo il diciassette). L'autore sottolinea come persino le massaie sono in grado di riconoscere in lontananza il 17 a causa delle vecchissime vetture che percorrono tale linea. Una curiosità a proposito delle motrici serie "600", che vennero accantonate a metà degli anni '60: la 605, per qualche tempo nella prima metà degli anni '70, è stata esposta nel cortile della scuola elementare "Alessandro Antonelli" di via Vezzolano, una parallela di corso Belgio.

Negli ultimi anni '50, una seconda linea tranviaria raggiunge Sassi percorrendo corso Belgio: si tratta del nuovo 5 barrato che viene istituito contestualmente alla soppressione della linea 23 (6 ottobre 1957). Ha il capolinea ovest in corso Trapani e si sovrappone in gran parte al 5 che mantiene il percorso Borgata Lesna - Vanchiglietta. Lo sdoppiamento del 5 dura solo tre anni: sulla planimetria della rete Atm 1960 non c'è infatti più traccia del 5 barrato. In quell'anno la linea 5 abbandona il capolinea di corso Chieti e viene prolungata a Sassi mantenendo il capolinea opposto a Borgata Lesna. Alla fine degli anni '50 entrano in servizio sulla linea le motrici serie 2800, più capienti, al posto delle 2500. Sono anni di forte espansione edilizia e di conseguente incremento della popolazione: viene gradualmente urbanizzato il territorio oltre piazza Toti, verso il ponte di Sassi, dove al posto di prati e cascine cominciano ad innalzarsi grandi caseggiati. All'angolo di corso Belgio con corso Cadore viene realizzato l'edificio della Motorizzazione Civile che da allora è diventato per decenni meta di tante generazioni di aspiranti autisti. Ora l'edificio non esiste più e al suo posto è stato costruito un condominio.

Anche la linea 17 fa le spese, nel 1966, della ristrutturazione della rete tranviaria e gli abitanti di Vanchiglietta si ritrovano privi del collegamento diretto, molto utilizzato, con il mercato di Porta Palazzo. Per raggiungere il cuore commerciale di Torino è necessario prendere due mezzi, il 5 fino all'incrocio di corso Belgio con corso Regina Margherita e poi il tram 2. Il comitato spontaneo di quartiere si fa portavoce del ripristino del tram 17 o, in alternativa, dell'istituzione di un 2 barrato che, da corso Regina svolti in corso Belgio anziché andare in collina come il 2. La richiesta viene infine accolta e il 20 maggio 1975 viene istituita la nuova linea 7 sul percorso della vecchia linea Sbt-Stt numero 41: capolinea sulla perimetrale di piazza della Repubblica, corso Regina, corso Belgio e capolinea in piazza Gustavo Modena. E' una linea breve, meno di 5 km, che resterà in funzione fino al 1982.

Nel 1977 viene realizzato il nuovo capolinea di Sassi in piazza Coriolano, alcune centinaia di metri più all'esterno rispetto a quello di piazza Modena. E' l'impianto tranviario ancora presente oggi con due binari per la fermata delle motrici: fino all'82 vi sostavano il 5 e il 7, poi con la soppressione di quest'ultimo solo più un binario è rimasto occupato stabilmente.

Con la rete '82 il tram 15 prende il posto del 5 coprendone quasi per intero il percorso da Sassi a via Monginevro. Cambiano solo il tratto terminale e il capolinea ovest che viene portato da via Fattori a via Brissogne (ex capolinea del 3). Nel 1987, a seguito dei lavori per la nuova linea 3 in corso Regina Margherita, il suo tracciato viene rettificato su via Napione, via Fontanesi e corso Belgio in direzione Sassi. Fino a metà anni '90 sul 15 viaggiano le motrici serie 3100, quindi subentrano quelle della serie 2800 e negli ultimi anni circa la metà delle corse sono effettuate con le vetture serie 5000, a pianale parzialmente ribassato.

Il vecchio capolinea del 5 di corso Chieti è stato utilizzato in occasione di limitazioni delle linee tranviarie per lavori o interruzioni provvisorie. L'ultima volta che i tram sono transitati sull'anello situato a metà di corso Belgio è stata nel giugno 2001 quando, per lavori in piazza Coriolano, il 15 è stato limitato per una decina di giorni. Da allora i binari sono rimasti inutilizzati per anni fino allo loro rimozione, nel maggio 2009, in occasione dei lavori di rifacimento dell'area del mercato di corso Chieti. Ma proprio negli stessi anni si realizza l'importante allacciamento della rete tranviaria con il piazzale dell'officina della tranvia Sassi-Superga. Da allora i tram storici custoditi nella rimessa di Sassi cominciano a viaggiare sui binari di corso Belgio per raggiungere il centro in occasione di giri speciali organizzati da ATTS.

 

IMMAGINI (Collezione Paolo Chiesa)

Foto 1: tram in corso Belgio negli anni 30
Foto 2: rotonda all'incrocio di corso Belgio con corso Tortona
Foto 3: corso Belgio e la Mole dal Ponte di Sassi
Foto 4: tram in corso Belgio di fronte alla Schiapparelli