Una motrice serie 2100 e una motrice serie 2500 fanno da sfondo a questa parte dell'officina che si occupa dei carrelli dei tram. Siamo negli anni Trenta e in primo piano sono pronte moderne sale montate in cui è ben visibile l'ingranaggio della trasmissione che si incerniera sul pignone dell'albero motore. Le ruote non sono più quelle d'un tempo a raggi, ma di un modello più recente.
Una vista di una sala personale ripresa tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta: si possono notare le bacheche contenenti gli avvisi al personale oltre a tranvieri e bigliettai ritratti in un momento di pausa. Tutt'oggi nei depositi vi sono delle sale a disposizione del personale dove potersi svagare in attesa dell'inizio del proprio turno.
La foto anni Trenta ritrae l'ufficio preparazione delle dotazioni dei bigliettai. Tranvieri e bigliettai formavano squadre fisse e se il primo si dedicava alla conduzione del tram, il secondo aveva il compito di provvedere all'esazione dei soldi per i biglietti. Ogni bigliettaio, chiamato anche "fattorino" o "bigliettario", disponeva di una borsa contenente le mazzette dei biglietti, un fondo cassa per i resti oltre alla pinza per vidimare i titoli di viaggio.
Ci troviamo in via della Consolata angolo corso Regina Margherita, intorno agli anni Trenta. Sullo sfondo si vede il Cottolengo mentre in primo piano vi è il cantiere di rinnovo dei binari. Il lavoro è prevalentemente manuale, gli attrezzi sono pochi: sulla sinistra, vicino allo scambio, si intravede una binda usata per sollevare le pesanti rotaie di metallo. Un esemplare di binda, conservato nel museo, è visibile nel percorso di visita.
Vista interna dell'officina di costruzione dei binari del tram situata a fianco del deposito San Paolo e denominata ancora da molti "DMI" (divisione materiale infrastrutture). Questa officina, tutt'ora esistente benché naturalmente modernizzata, costruisce curve, incroci e scambi. L'immagine è databile tra gli anni Trenta e Cinquanta.